Avevo appena compiuto 19 anni da qualche giorno ed era il viaggio della maturità.
Io e le mie amiche pensavamo a questo viaggio da un anno e più. Le mete a cui avevamo pensato erano mille, ma Formentera non rientrava tra quelle. Dovevamo essere un gruppo di cinque, ma alla fine ci siamo ritrovate solo in due.
A quel punto sono cambiati tutti i piani. I progetti che avevamo fatto non erano più spendibili per due. Nel pieno di una crisi per la paura di non partire, arriva il suggerimento di una ragazza. “Ma perché non andate a Formentera? La conosco benissimo e per voi due sarebbe perfetta!” Parti per Formentera con tutto il necessario: la tua vacanza perfetta inizia da qui!
E così nel giro di qualche giorno, aggrappate al suo consiglio, fissammo il viaggio.
Non sapevamo niente di Formentera, non avevamo nessuna aspettativa ed eravamo anche un po’ preoccupate su come sarebbe andata, ma l’unica cosa che ci interessava era fare il viaggio della maturità. Era il nostro primo vero viaggio da sole.
Partenza alle 7 del mattino, per raggiungere l’aeroporto di Bologna, dove ci aspettava il volo per Ibiza nel primo pomeriggio. Un volo che, oggi, chiamerei dell’allegria: pieno di ragazzi giovani, già in infradito, pronti a vivere la loro vacanza.
Arrivammo la sera tardi, molto tardi e ci eravamo rassegnate all’idea di non cenare. La nostra paura era quella di non trovare più un ristorante aperto. Ma i ragazzi seduti accanto a noi sul volo e che avevano la stanza al piano sotto al nostro, ci “spiegarono” che a Formentera non esiste la parola “tardi”.
Così, il tempo di lasciare la valigia, fare una doccia e mettere le infradito (noi non ancora entrate nel mood), a mezzanotte del 19 luglio iniziò la nostra vacanza.
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La mattina del primo giorno con costume, infradito e telo, corriamo a prendere il nostro motorino. E anche lì, dopo aver notato che il bauletto era rotto e che non avremmo potuto lasciare i caschi al sicuro, arriva un altro suggerimento: “Non è necessario. Se non trovate il casco quando tornate al motorino, lo prendete da un altro!”. La soluzione era più semplice del previsto. E anche qui, cominciammo a capire un altro po’ cosa fosse Formentera.
Cominciavamo a capire che Formentera è un mondo a sé, dove le classiche regole non esistono. Anzi, non esistono regole e per noi, cresciute seguendole fin troppo, c’è voluta tutta la settimana per imparare a lasciarsi andare quando ce n’è bisogno e a vivere con spensieratezza i momenti di pausa.
Nonostante a volte abbia pensato di non aver vissuto fino in fondo le emozioni che quell’isola mi ha fatto provare e che sarei dovuta tornarci per godermela davvero, adesso penso anche che non sarebbe potuta andare meglio di così, per tutto ciò che ne è venuto fuori di buono da quella vacanza.
Eleonora