Era la seconda volta che trascorrevo una vacanza a Formentera. La prima a distanza di dieci anni, ero decisamente più libera da impegni famigliari ed essendo andata con le amiche, praticavo in tutto e per tutto gli “orari spagnoli” in piena sintonia con la movida dell’Isla, dai tramonti mozzafiato alle caotiche discoteche!
Quando sono tornata con il mio, “ancora compagno”, ricordavo esattamente ogni luogo e per certi versi pareva rimasto tutto uguale a prima. Certo, le foto non mentono e i dieci anni trascorsi, si fanno comunque notare nelle rughe che tracciano i sorrisi!
Ad ogni modo, quei quattro giorni che ci siamo concessi lontani dalle bambine, furono un vero toccasana! Nulla a che fare con le nottate al Tipic, o gli infiniti aperitivi mondani in riva al mare del Big Sur, ma certamente le lunghe passeggiate ad Illetes, o la gita a Es Palmador, hanno ben sostituito le attrattive dei tempi d’oro, conciliandosi con i ritmi più leggeri, di due genitori che si godono qualche giornata di relax da fidanzatini.
Ricordo ancora la penultima mattina prima del rientro a Bologna, la proposta di Simone “Andiamo a vedere Cap de Barbaria, domani mattina presto, quando ancora non c’è nessuno, così facciamo delle belle foto!?” stavo già imprecando, essendo una dormigliona “Ma, sì va bene, dai.. poi vediamo che voglia abbiamo domani mattina di svegliarci all’alba..”. Premesso che quei quattro splendidi giorni, mi furono in parte rovinati da una terribile otite, che aveva deciso di dare il peggio di sé, proprio a metà della nostra breve “fuga d’amore”, quindi, oltre al fatto che sono una dormigliona di mio, mi sentivo anche piuttosto appesantita dai farmaci. Insomma avrei di gran lunga preferito dormire spaparanzata al sole delle spiagge di Migjorn o Cala Saona per quella mattina, ma guardando i suoi occhioni dolci, accettai.
Dopotutto avevo un bellissimo ricordo di Cap de Barbaria, durante uno degli affollati aperitivi della vacanza precedente, con l’indimenticabile sottofondo di “Wish you were here”, valeva dunque la pena sacrificare qualche oretta di sonno per godermi lo spettacolo con le luci mattutine nel pieno silenzio di un isola magica ancora assopita. Parti per Formentera con tutto il necessario: la tua vacanza perfetta inizia da qui!
Partimmo in selle al nostro scooter noleggiato, e in dieci minuti raggiungemmo il parcheggio. Lo scenario era suggestivo: silenzio e nessuno intorno a noi. Ci incamminammo lungo la stradina interdetta al traffico, che pareva abbandonata, circondata da una vegetazione secca di arbusti su ambo i lati. Durante il tragitto parlammo del più e del meno, interrompendoci solo per scattare qualche foto ad un panorama che difficilmente si sarebbe presentato allo stesso modo, solo poche ora dopo, normalmente frequentato da turisti e visitatori.
Giunti ormai solitari alla fine della passeggiata, sempre più si delineava il profilo del faro; Simone, avvezzo e amante delle foto, mi chiede di sedermi su una roccia per farmi uno scatto. Io molto meno avvezza di lui, nel farmi fotografare, sbuffo un po’, poi lo accontento con una improbabile posa.Ti invito anche a scoprire l’articolo “Alloggi da favola per una Formentera tutta da vivere”
Vedo che si siede accanto a me, ma non prende il telefono, bensì una scatolina con un anello. Tralascerò i dettagli del discorso, che pur sensato era parecchio emozionato ed emozionante. Ricordo chiaramente le mie lacrime e la promessa di sposarci l’anno successivo a Formentera. Ricordo che improvvisamente sparì per un attimo anche il dolore alle orecchie, e che per la prima volta, fui felice di aver accettato di svegliarmi all’alba.
Ora se chiudo gli occhi e penso a Cap de Barbaria, sento ancora le dolci note di “Wish you were here” e vedo mio marito accanto a me, mettermi un anello al dito.
A Formentera poi ci siamo tornati, dopo mille peripezie a causa del covid, non siamo riusciti a sposarci là come desideravamo, ma nessuno ci ha impedito di goderci la nostra luna di miele!
Elisa